Coro e Orchestra dell'Ateneo barese

UNIVERSITA’ CANTA – BERGAMO BRESCIA 2023

17 aprile 2023

Università Canta nasce durante il difficile periodo di isolamento del primo lockdown da Covid-19 da un’idea di Laura Pesenti, docente del Coro degli Studenti dell’Università degli Studi di Bergamo. Con l’aiuto dei supporti digitali, ha riunito i suoi allievi in un abbraccio virtuale, grazie alla creazione di un video musicale realizzato unendo le diverse voci degli studenti, sulla base del brano Hey Jude. Il video, montato a partire dai singoli contributi realizzati da ognuno di loro, è stato condiviso poi in rete. Questa esperienza ha spinto Laura Pesenti a creare una staffetta musicale che ha coinvolto ben venticinque università italiane, estendendo l’abbraccio virtuale gli studenti italiani, riuniti sul canale YouTube Università Canta. Tutti loro si inconteranno fisicamente durante UniCo, il primo evento che riunirà tutti i partecipanti di Università Canta a Bergamo e Brescia durante l’anno di nomina Capitale della Cultura. Il 22 e 23 aprile 2023, i cori studenteschi che hanno aderito alla staffetta di Università Canta renderanno reale l’abbraccio virtuale in una manifestazione pubblica. L’abbraccio avrà inizio sabato 22 aprile a Bergamo, in cui più di 800 coristi provenienti da tutta Italia, diffonderanno il loro canto in Città Alta. Provenienti da tre punti diversi, entreranno festosi in Piazza Vecchia e, pronti a celebrare il tanto atteso momento di unione, intoneranno l’Inno di Mameli, accompagnati dall’orchestra dell’Università di Trento diretta dal Maestro Fabio Turra, terminando l’esibizione in un grande abbraccio. La sera, il repertorio dei 25 cori universitari verrà presentato in concerto presso il Teatro Sociale. La giornata di domenica 23 aprile avrà inizio con 7 concerti itineranti in luoghi simbolo di Bergamo e Brescia: a Bergamo presso la Cattedrale di Sant’Alessandro, la Chiesa di Sant’Andrea, la Chiesa di San Nicolò ai Celestini e il Circolino di Città Alta; a Brescia presso la Chiesa di San Clemente e la Chiesa di San Cristo. Il pomeriggio, presso il Teatro San Barnaba, verrà aperto uno spazio di dialogo e confronto per tutti i direttori di coro, con lo scopo di valorizzare il ruolo delle attività musicali e corali all’interno dell’università. Questo incontro sarà un’occasione per entrare nel vivo della realtà accademica, fatta di luoghi e di momenti di scambio in cui è possibile conoscersi e sostenersi l’un l’altro anche attraverso la musica. Nello stesso luogo, la sera, si concluderà la manifestazione con un concerto analogo a quello andato in scena il giorno precedente al Teatro Sociale, terminando con il passaggio di testimone a un’università europea.

RUBRICA: Essere coro… in quarantena

9 giugno 2020

Un altro racconto della nostra rubrica “Essere coro… in quarantena”. Sarà l’ultimo? Non si sa!

Buona lettura!

Harmonia siamo noi!

All’inizio sembrava che questo virus fosse roba cinese, di poco conto, che non ci avrebbe colpito perché troppo lontano e poi, si sa, le “robe cinesi” non durano a lungo. Poi il virus è arrivato in Italia e precisamente in Lombardia in un posto sconosciuto: Cologno…Comogno…ah si, Codogno! E chi li conosce i Codognesi. Provincia di Lodi? Io non ho parenti in quella provincia, semmai a Bergamo ho parenti stretti, ma ancora il virus non è arrivato lì… Tanto il problema è circoscritto al Nord Italia.

Intanto ci prepariamo per la festa di San Valentino, per il Carnevale (i più giovani!) e soprattutto per l’arrivo del Papa a Bari il 23 febbraio dove alcune persone del coro canteranno sia nel coro ristretto che nel coro di risposta, in mezzo ai fedeli. Per i non praticanti o non credenti c’è la prova con il coro ARCOPU a Fasano per la preparazione del Requiem di John Rutter che si eseguirà il 20 di marzo a Taranto. Insomma ce n’è per tutti i gusti, cantare, cantare in coro nella folla di 3000-4000 persone per il Papa oppure nel Coro Regionale, a cui l’associazione è iscritta, con 80 coristi circa da tutte le parti della Puglia. In conclusione, il Coro Harmonia sempre presente ed attivo anche quando arriva l’eco che il virus si sta diffondendo ad altissima velocità e ormai si può parlare di Pandemia. Che grossissimo rischio abbiamo corso!!! Con il senno di poi…

A volte la Dea Fortuna aiuta gli audaci, sarà anche perché ci preparavamo a ricantare a giugno i “Carmina Burana” di Carl Orff. Gli incontri vengono sospesi perché Harmonia fa parte dell’Università di Bari ed essendo stata decisa la sospensione di qualsiasi attività didattica di qualsiasi grado, anche al coro viene comunicato che a partire da giovedì 5 marzo non ci saranno più prove fino a data da destinarsi… Non lo sapevamo ma il focolaio del virus era già arrivato in Puglia, era già in mezzo a noi, avendo contagiato un corista, che da quel momento non avrebbe più partecipato all’attività del coro… per sempre! Oh Fortuna, velut luna, status variabilis…

Gli eventi superano ogni immaginazione. Quest’anno non festeggiamo più l’8 Marzo, perché quella data diventa l’inizio della quarantena.
E che vordì? Quaranta giorni senza vedersi? Quaranta no, quindici, no un mese! Il 10 marzo viene scritto nella chat di comunicazioni di Harmonia che per le disposizioni del Governo e per il bene comune, la sospensione delle prove sarà prorogata fino al 3 Aprile. Tanto poi i giorni successivi incomincia la Settimana Santa ed il 12 Aprile è Pasqua. Vuoi che per quella data non si sbloccherà tutto? Si è mai visto un Triduo Pasquale senza popolo, senza canti, senza Requiem e Alleluia? Allora perché non ripetere da soli in casa il Requiem di Mercadante già programmato e il Madrigal di Faurè da cantare in coro con i coristi francesi che arriveranno in Puglia a fine Maggio? Il M° Sergio Lella si prodiga nel preparare le basi in mp3, una per ogni sezione ma senza la propria parte cantata, solo le voci delle altre sezioni. La tua parte la devi cantare TU, senza rete ma con le voci degli altri a cui “aggrapparti” come un acrobata del Circo. Sergio lo chiama “ gioco-esercizio-compito a casa” ma aggiunge che la finalità di questa “perfidia” è quella di tenerci in attività, di farci sentire parte di un gruppo , sapendo che non siamo i soli a svolgerla.

Ed è incominciata così la fase delle prime chiamate di gruppo tramite WA, le registrazioni casalinghe prima, delle sole voci, poi anche i video, non senza notevoli difficoltà per chi si cimentava per la prima volta con i nuovi mezzi tecnologici. Poi l’idea di Anna Daniela di provare, come già veniva fatto per i bambini privati degli spazi comunitari, la piattaforma ZOOM con i suoi meeting, il ritrovarsi, anche solo i giorni dedicati alle prove, il vedere che ci siamo, siamo vivi e sani, che la voce, benché arrugginita, ha ancora voglia di librarsi nell’aria. Auguri di Compleanno dal vivo o registrati, approfondimento di amicizie che si sono così rinnovate, gare di solidarietà verso chi aveva bisogno di un conforto. Non solo musica ma anche quella, partecipando a Cori e Bande per l’Europa con 70 coristi e centinaia di musicisti da tutt’Italia con una versione latina dell’Inno alla Gioia di Beethoven . Il coro “casalingo” della famiglia Lella ci ha allietato, il 25 Aprile, con una versione inedita a tre voci di “O bella ciao”. Il Gaudeamus Igitur in versione polifonica, registrato singolarmente e poi magistralmente/ magicamente ricomposto da Gianni, marito della corista Silvia, proposto come socio onorario di Harmonia, da inviare al Coro Universitario di Bologna e poi sul nostro canale YouTube.

Siamo arrivati così alla fine del lockdown , del confinamento, dello “ statevene alle case vostre” senza però poter dire fine all’isolamento dell’attività corale dov’è ancora richiesta una distanza fra coristi, maggiore di quella sociale (3 metri!!!)e che non si può pensare con la mascherina sul viso. Sicuramente ci incontreremo come persone amiche ma non ancora come coro, ancora no, non si può, non si sa. L’attività teatrale riprenderà dal 15 giugno ma è cosa ben diversa cantare in un coro di 40 persone, servirebbe uno stadio per lo spazio richiesto! Forse si procederà con le sole prove di sezione oppure si canterà per quartetti sacrificando l’idea di gruppo. Non so e non voglio pensarci, perché gli eventi si susseguono con tanta velocità ed imprevedibilità che forse a fine anno 2020, grazie anche al vaccino, tutto questo sarà un brutto ricordo e comunque una prova della vita a cui, grazie a voi, sono sopravvissuta.

Biancamaria Dammacco

RUBRICA: Essere CORO… in quarantena

3 giugno 2020

Ecco il terzo racconto della nostra rubrica firmato Grazia Maurici che sottolinea la nostra (h)armonia, l’essere coro che tutti i coristi del mondo sentono e che al momento risulta difficile provare data l’impossibilità di riunirsi. Buona Lettura!!!

“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme“ (Ezio Bosso)

… e l’esperienza corale è l’esempio per eccellenza della ricerca di una armonia d’insieme. E anche se all’interno di un coro ci sono tante anime, le più disparate, talvolta così diverse che risulta difficile credere che da tale diversità possa nascere una armonia, nel momento stesso in cui si comincia ad eseguire un brano, accade il miracolo. Tutti insieme, talvolta con leggerezza e talaltra con fatica, si persegue un obiettivo comune: la ricerca dell’armonia. Le differenze si smussano, si cercano sonorità comuni, ci si adegua uno all’altro, ci  si “incastra”. Si studia e si ripete ogni singola nota, a volte sino allo sfinimento fino a quando tutto non vibra nel modo giusto, pur consapevoli che una volta non sarà mai come un’altra, che anche le esecuzioni migliori avranno sempre armonie diverse.

E poi arriva il momento del concerto, il momento in cui il miracolo si compie. La preparazione rituale, l’attesa, la paura che il miracolo non si compia,  tutti vicini, il gran sorriso d’incoraggiamento del maestro, le prime note … e poi, come un’esplosione  senti che sei parte di un miracolo, sei dentro la musica che come una pioggia ti cade addosso e ti penetra sino alle ossa.

Il coro è vicinanza in tutti i sensi, è ascoltarsi, è osmosi e in questo processo ridefinisci te stesso. 

Poi improvvisamente accade qualcosa che mai  avremmo potuto immaginare, che ci ha catapultato in una situazione surreale e tutto ciò che sino a questo momento rappresentava la normalità va in cortocircuito. Il distanziamento sociale ai tempi del corona virus scardina profondamente la ridefinizione di se stessi in relazione agli altri e tutti siamo confusi e spaesati. Non si può più “essere coro”, non nel modo in cui lo siamo sempre stati e a ribadircelo  come un violento schiaffo in pieno volto, la morte di un corista, uno di noi con il quale tanti momenti di ricerca, studio e armonia abbiamo condiviso. È un profondo momento di destabilizzazione dal quale proprio la musica, così nella sua essenza profondamente colpita, può aiutarci a trovare nuove risposte. 

Essere insieme nel distanziamento non può che portarci ad esplorare nuove forme di contatto, di comunicazione. La tecnologia per una volta ci aiuta ad essere insieme. Per forza di cose “l’essere insieme” nella musica  non può che passare attraverso il rafforzamento della sicurezza individuale.  L’obiettivo non cambia: raggiungere l’armonia  … e chissà, magari sarà più luminosa. 
All’alba del nuovo millennio …

Grazia Maurici